agrosistemi-certificazione-vegetariano-vegano

Cos'è

Nonostante la forte rilevanza e interesse che incontra sul mercato, attualmente, il claim VEGETARIANO e VEGANO attribuito ai prodotti, non è regolato e tutelato da alcuna norma di legge, sia nel settore alimentare che nei settori non food.

Il consumatore vegetariano e vegano, pertanto, può incontrare notevoli difficoltà nell’identificare sul mercato i prodotti confacenti alla sua scelta etica; per questo motivo, le Aziende scelgono di aderire a protocolli privati che permettono di identificare i prodotti con marchi/loghi specifici.

Si definisce VEGETARIANO il prodotto che esclude in ogni fase della propria realizzazione l’impiego di sostanze di derivazione animale ottenute con il sacrificio e/o il maltrattamento di animali. È ammesso, invece, l’impiego di uova, latte e miele.

Si definisce VEGANO il prodotto che esclude in ogni fase della propria realizzazione l’impiego di sostanze di derivazione animale ottenute con il sacrificio e/o il maltrattamento di animali.

A cosa serve

L’adesione a disciplinari di produzione specifici e l’ottenimento dell’utilizzo di uno specifico logo permette ai consumatori VEGANI E VEGETARIANI di effettuare un acquisto consapevole.

A chi si rivolge

L’adesione a protocolli privati permette alle Aziende di apporre uno specifico logo sui prodotti realizzati, in modo da essere facilmente identificati dai consumatori.

La certificazione si applica a prodotti agroalimentari, alle preparazioni gastronomiche e/o menù serviti presso uno specifico centro cottura sottoposto a controllo e certificazione ed a prodotti e sostanze non alimentari, in particolare i prodotti cosmetici e detergenti, che rispondono ai requisiti fissati dal presente disciplinare

Diversi sono i protocolli privati a cui un’Azienda può aderire (VEGAN OK, QUALITA’ VEGETARIANA/VEGANA, sono solo alcuni esempi)

Per ciascuno è definito un DISCIPLINARE DI PRODUZIONE,  che l’Azienda deve dimostrare di rispettare.

Come ottenerla

Per ottenere la certificazione ad uno specifico protocollo, l’Azienda deve mettere in atto un Sistema di Gestione che consideri le seguenti fasi:

  1. sistema qualità correlato al prodotto/processo/servizio
  2. approvvigionamento e qualifica dei fornitori
  3. identificazione e rintracciabilità del prodotto
  4. diagrammi di flusso
  5. analisi dei pericoli
  6. valutazione dei rischi
  7. movimentazione, immagazzinamento, imballaggio, conservazione e consegna
  8. controllo delle registrazioni
  9. valutazione dei rischi legati a possibili contaminazioni crociate
  10. formazione del personale
  11. gestione dei reclami

Il consulente accompagna l’Azienda durante tutto il percorso, con incontri tecnici per fornirle una serie di strumenti e suggerimenti, seguendola fino agli audit documentali e di ottenimento certificazione. I tempi per la certificazione variano molto rispetto alle dimensioni, l’impegno e la motivazione dell’organizzazione di certificarsi. Con l’obiettivo di ottenere e mantenere la certificazione, il consulente definisce con l’Azienda un percorso mirato e personalizzato.

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